L’accordo economico e commerciale globale tra il Canada e l’Unione Europea (CETA) è un accordo moderno e progressivo che rafforzerà i forti legami fra il Canada e gli Stati membri dell’UE. Il CETA sta creando nuove opportunità in Canada e l’Italia, aprendo nuovi mercati per i nostri esportatori e consolidando i legami tra le nostre economie.
Il CETA riflette l’impegno condiviso del Canada e dell’UE di generare una crescita economica e del lavoro da entrambi i lati dell’Atlantico tramite l’aumento del commercio e degli investimenti.
Il CETA evidenzia il nostro impegno comune per sviluppare un approccio progressivo nell’ambito del commercio internazionale proteggendo il diritto degli Stati di regolamentare sul proprio territorio mantenendo elevati standard in materia di occupazione e ambiente.
Con l’accordo CETA, l’Italia potrà esportare in Canada quasi tutti i suoi prodotti senza pagare dazi doganali portando così vantaggi in importanti settori economici quali automotive, abbigliamento, ceramica, vetro e manufatti in pietra, nonché prodotti agricoli e vitivinicoli.
Per la prima volta, tramite il CETA, il Canada ha accettato di tutelare in Canada alcune indicazioni geografiche estere.
Inoltre, il Canada ha acconsentito a stabilire due nuovi contingenti tariffari (TRQ) di 17.700.000 chilogrammi di formaggi UE riallocando altresì all’UE un ulteriore TRQ OMC di 800.000 chilogrammi. Prima dell’entrata in vigore del CETA, l’accesso dei formaggi UE era limitato a 13.471.832 chilogrammi all’anno. Dopo la piena attuazione del CETA, l’accesso ai formaggi UE supererà il doppio con oltre 31,9 milioni di chili.
Con l'accordo CETA, il Canada apre per la prima volta nella storia dei suoi accordi internazionali commerciali le proprie gare d'appalto pubbliche a livello federale, provinciale e municipale.
Trasporto pubblico, edilizia e opere pubbliche, servizi di consulenza, servizi di tecnologia informatica, riparazioni di attrezzature e servizi saranno solo alcuni dei settori che trarranno i maggiori benefici dall’accordo CETA.
Il capitolo del CETA dedicato all’ambiente chiede esplicitamente a tutte le Parti in causa di continuare ad impegnarsi per migliorare le proprie legislazioni e le proprie politiche nonché i livelli di tutela dell’ambiente.
Sia l’Italia che il Canada adottano elevati standard per quanto riguarda la tutela dei lavoratori e il capitolo dedicato al Lavoro garantisce che tali protezioni non verranno abbassate al fine di incoraggiare scambi commerciali o investimenti.
Ai sensi del CETA, il Canada e l’UE si sono altresì impegnate a rispettare e a promuovere i diritti ed i principi dei lavoratori riconosciuti a livello internazionale.
Sia il Canada che l’Italia hanno elevati standard per quanto riguarda la sicurezza alimentare e i nostri consumatori pretendono che il cibo che consumano sia sicuro e che rispetti gli standard in vigore.
Non è in alcun modo previsto che il CETA imponga al Canada o all’UE di abbassare i propri standard alimentari né di modificare i quadri normativi esistenti in materia di organismi geneticamente modificati.
No.
Le norme sanitarie europee si applicano ai prodotti canadesi destinati all’ esportazione, ivi compreso il divieto di ormoni della crescita e di altri additivi alimentari per animali, così come regolamenti OGM o pesticidi. Il CETA non modifica in alcun modo questi standard né modifica quelli applicati ai prodotti europei importati in Canada . L’Italia ed il Canada si sono impegnati a rispettare integralmente i rispettivi standard.
No.
Al contrario, per la prima volta in Nord’America, il CETA garantisce la tutela delle IGP italiane per prodotti agroalimentari. Il CETA prevede l’immediato riconoscimento e la tutela di 41 Igp di prodotti agroalimentari italiani– uno dei totali più alti di ogni altro Stato membro dell’UE (solamente la Francia, con 42, ne ha di più).
In effetti, con l'implementazione del CETA, il Canada ha anche deciso di estendere il suo attuale regime IGP per vini e alcolici per consentire ora l’applicazione ai prodotti agricoli e prodotti alimentari. Ciò significa che un maggior numero di prodotti alimentari italiani possono essere protetti in Canada. Quanti fossero interessati a presentare domanda, da qualsiasi paese - tra cui l'Italia - possono ora richiedere direttamente la protezione dell’IGP per i loro prodotti agricoli e alimentari, proprio come centinaia di candidati italiani hanno fatto con successo per ottenere protezione IGP per vini e liquori in Canada nel corso degli anni.
Le nuove disposizioni IGP nell’accordo CETA si riferiscono solamente a come utilizzare queste denominazioni sul mercato canadese. Non si tratta di modifiche alle tutele degli IGP nell’UE. Il CETA non consente a prodotti canadesi di essere esportati in Italia, o in qualsiasi altro Stato membro dell’UE, con denominazioni protette nell’UE. Le esportazioni canadesi in Italia dovranno continuare ad essere conformi ai regolamenti vigenti nell’UE e in Italia in materia di IGP. In altre parole, il CETA non permette ai prodotti “Italian sounding” di entrare in Italia o in qualsiasi altro paese dell’UE. Le accuse di “pirateria alimentare” sono quindi infondate.
No. L”Italia ha importato grano duro dal Canada per oltre cento anni, e le esportazioni canadesi di grando duro constantemente soddisfano o superano tutti gli standard di sicurezza italiani e europei.
Tutte le esportazioni canadesi di grano duro devono essere perfettamente conformi ai requisiti di salute e sicurezza stabiliti dall’Italia e dall’UE. Il CETA non modifica questi requisiti.
Riguardo ai residui, compreso il glifosfato, le autorità pubbliche in Italia, nell’UE e in Canada gestiscono la sicurezza dei prodotti alimentari sulla base di un sistema scientifico basato sui livelli massimi di residui (LMR).
Le esportazioni di grano duro canadese verso l’Italia devono rispettare i requisiti LMR sanciti dall’UE. I LMR per il grano duro importato dal Canada sono monitorati e applicati dalle autorità italiane. Non c’è niente nel CETA che modifica questo requisito.
Il glifosato è stato riscontrato improbabile che rappresenti un rischio cancerogeno per gli umani secondo il Codex Alimentarius, organo di riferimento internazionale per la sicurezza alimentare, come anche secondo le autorità nazionali in tutto il mondo, tra cui l’Autorità europea per la sicurezza alimentare e la salute, e il Ministero della Salute canadese.
L’utilizzo del glifosfato è consentito in più di 130 paesi, tra cui l’Italia. Le esportazioni canadesi di grano duro sono sempre in conformità con tutti i LMR dell’UE. Nel caso del glifosfato, i LMR stabiliti in Canada sono, di fatto, più severi di quelli stabiliti nell’UE. Il continuo monitoraggio del grano effettuato dal Governo del Canada sia per le esportazioni che per il consumo domestico conferma che il grano duro canadese è sempre conforme agli standard LMR del Canada e dell’UE.
No.
Al contrario, il CETA offrirà delle nuove opportunità alle PMI tramite l’abolizione globale dei dazi, procedure frontaliere semplificate, maggiore accesso ai fornitori di servizi, compreso l’ingresso temporaneo di professionisti indipendenti e fornitori di servizi contrattuali, un ampliamento dell’accesso al mercato degli appalti pubblici, compresi i servizi ed i livelli di governo subnazionali.
Le PMI indicano che talvolta gli ostacoli normativi possono creare grandi ostacoli all’esportazione. In questo senso, il CETA dovrebbe migliorare la cooperazione normativa fra le autorità in Canada e nell’UE istaurando un dialogo annuale sulle questioni normative. Inoltre, in alcune aree di produzione, il CETA provvederà alla stesura di un protocollo sulla valutazione della conformità che consentirà alle PMI di testare e certificare i loro prodotti secondo gli standard canadesi all’interno dell’UE.
Il Programma commerciale progressista del Canada promuove un sistema globale di scambi che riflette un approccio inclusivo e progressivo anche tramite una migliore risposta ai bisogni delle PMI. Grazie ai meccanismi del CETA, una priorità per il Canada sarà di lavorare con l’UE ed i suoi Stati membri per identificare in che modo il CETA potrà essere usato per meglio assistere le PMI.
Alla riunione inaugurale del Comitato misto CETA tenutasi a Montreal il 26 settembre 2018, il Canada e l'EU hanno firmato una raccomandazione per le piccole e medie imprese (PMI) che ha per scopo quello di aiutare le PMI canadesi e dell’UE di trarre beneficio da un aumento del commercio e degli investimenti. La raccomandazione è consultabile qui: (in inglese) e (in francese).
Sì. Questo diritto è sancito chiaramente nel preambolo dell’accordo.
Il capitolo del CETA sugli investimenti riafferma anche il diritto di un governo di regolarsi autonomamente per perseguire legittimi obiettivi di politica pubblica; per esempio in materia di tutela della salute, sicurezza o dell’ambiente.
Gli obblighi d’investimento fondamentali del CETA –trattamento nazionale, trattamento della nazione maggiormente favorita, trattamento giusto ed equo e protezione contro l’espropriazione – sono stati attentamente redatti per assicurare la continuazione del diritto dei governi a disciplinare nel pubblico interesse.
Nonostante le disposizioni del CETA, gli investitori UE in Canada e gli investitori canadesi nell’UE sono tenuti a rispettare le leggi ed i regolamenti del paese ospitante.
No.
È importante dissipare ogni malinteso sui sistemi di risoluzione delle controversie in materia d’investimenti nel CETA. Il CETA:
Tuttavia, il CETA:
No.
Un’impresa di uno Stato terzo (per esempio gli Stati Uniti) non può usufruire dei provvedimenti del sistema di risoluzione delle controversie del CETA solo perché possiede delle attività in Canada.
Le disposizioni di CETA per gli investimenti sono a tutela delle imprese canadesi che (1) hanno sede in Canada, (2) possiedono sostanziali attività commerciali in Canada, e (3) stanno facendo investimenti nell’UE direttamente collegati alle loro attività in Canada.
Di conseguenza, un’impresa che ha sede in Canada, di proprietà di o controllata da persone che provengono da uno Stato terzo, che non svolge sostanziali attività commerciali in Canada (per esempio nel caso delle società di comodo), non sarà riconosciuta come investitore ai fini del capitolo del CETA sugli investimenti.
Ai sensi del CETA, viene costituito un tribunale permanente composto da quindici membri nominati dal Canada e dall’UE ; la controversia viene esaminato da una divisione del tribunale composta da tre membri sorteggiati a caso.
Il nuovo sistema di risoluzione delle controversie per gli investimenti sostituisce il trattato bilaterale per gli investimenti. Garantisce un elevato livello d’imparzialità assicurandosi che i membri del tribunale vengano selezionati indipendentemente e che non abbiano legami con le parti impegnate nell’arbitrato.
Si tratta di un cambiamento rispetto alla prassi generale che prevede che l’investitore che presenta il reclamo partecipi nella selezione degli arbitri.
È stata aggiunta una disposizione che vieta ai membri del tribunale di agire come consulente o esperto di parte o testimone scelto da una delle parti di una controversia internazionale in materia d’investimenti.
Le severe regole etiche del CETA garantiscono l’indipendenza e l’imparzialità dei membri del tribunale.
No.
Il CETA offre garanzie affinché i governi rimangano assolutamente liberi di gestire i servizi pubblici nel miglior interesse dei loro cittadini.
Il CETA prevede chiare eccezioni per i servizi pubblici come la salute, l’istruzione e altri servizi sociali che consentono ai governi di mantenere un’ ampia autorità politica.
Il Canada vanta una lunga storia di sanità pubblica e universale e i cittadini canadesi si aspettano di preservare completamente il loro accesso ai servizi sanitari globali, universali e pubblicamente amministrati.